Vendemmia 2022. Impara l’arte e mettila da parte.
Cosa significa “impara l’arte e mettila da parte”? Significa che l’apprendimento di un mestiere, anche se al presente non serve, può essere utile nell’avvenire.
Ecco è arrivato il momento, oggi più che mai, di scendere in campo con tutto il sapere, gli studi, la professionalità, l’esperienza, la scienza, la sapienza di chi ci ha preceduto e di cui siamo in totale possesso.
Da anni il profondo cambiamento climatico sta mettendo a dura prova tutto il settore agroalimentare.
Per quanto riguarda la viticoltura stiamo assistendo ad una stagione straordinaria, nel senso che esce pienamente dall’ordinario. Quest’annata è paragonabile per alcuni versi all’annata 2003, che tuttavia non fu così profonda e dura come l’annata che stiamo vivendo, caratterizzata da una siccità affiancata da un elemento molto pericoloso: le alte temperature.
La vite è una pianta molto resistente, ma la siccità e le alte temperature messe insieme, di sicuro non le permettono di fruttificare nel migliore dei modi.
La vite inoltre ci ha dimostrato negli anni che ha tanta resistenza alle avversità atmosferiche, ma anche alle avversità umane, laddove non viene curata bene (cit.).
La viticoltura non è, e forse non lo è mai stato, un’arte fai da te.
Oggi più di ieri agronomi, enologi, autodidatta, tutti devono condurre il vigneto, con sistema di allevamento, gestione del verde e tanto altro, cercando di alleviare gli effetti nefasti dell’inevitabile cambiamento climatico.
E poi c’è il fenomeno acqua! Inverno con piogge quasi inesistenti, primavera con pioggerelline che appena toccavano terra, evaporavano.
Ci sono terreni che soffrono di più come quelli calcarei, ricchi di scheletro, sabbiosi, in cui l’acqua tende ad evaporare facilmente e terreni che soffrono meno, come quelli argillosi.
Ci sono poi periodi dell’anno, come quello pre-vendemmiale, in cui la pianta richiederà al terreno una quantità importante di acqua, non solo per tenere in vita la sua vegetazione, ma anche per alimentare i tanti acini dei grappoli che la vite ha prodotto.
In mancanza di piogge la pianta sottrarrà ai suoi acini la poca acqua che è riuscita a dar loro, durante il completo periodo di crescita. Questo è uno dei motivi per cui tutti noi ci auguriamo che ci siano piogge, possibilmente senza grandi danni, che purtroppo si sono già verificati in alcune zone d’Italia.
C’è chi “a causa della situazione attuale di carenza di piogge, ha dovuto attuare tutti i possibili accorgimenti tecnici per salvaguardare al massimo i grappoli dal sole e dalle alte temperature, evitando sfogliature, riducendo al minimo le cimature e spargendo sul fogliame del caolino in grado di ridurre la traspirazione e riflettere la luce, per fare in modo che le piante perdessero meno acqua dalle foglie. I grappoli sono più piccoli e la produzione sarà
minore, ma l'acino di dimensioni ridotte potrebbe essere la base per un'ottima qualità, tutto sta a vedere come sarà il "finale di stagione"!
È una dichiarazione unanime da parte di diversi produttori italiani.
C’è anche chi, come l'arcivescovo di Milano, ha persino provato a rincuorare i produttori con la preghiera per la pioggia ma, ad eccezione di qualche temporale portatore solo didanni, non sembra aver generato grossi… vantaggi.
Bisogna incominciare magari a pensare a quanto sia preziosa l'acqua, non con proclami che fanno tendenza ma andando alla sostanza del problema, combattendo la dispersione, per esempio (cit.).
Nel frattempo il periodo vendemmiale è stato anticipato un pò in tutta Italia. Alcuni produttorihanno iniziato a raccogliere i grappoli i primi giorni di agosto.
Si stima un calo della produzione. Al momento, in media il 20% in meno rispetto all’annata 2021, ma come sopra riportato, si anela vivamente anche ad ottenere una qualità alta delle uve.
Staremo a vedere.
Ovviamente ci auguriamo il meglio per tutti!
Dimentichiamo le lunghe vendemmie dopo l’estate, ma ricordiamoci sempre di bere un buon bicchiere di vino bianco, rosato oppure rosso.
Quello che più preferisci! A te la scelta. 😌